La aggiriamo quasi in piano con una curva a sinistra e torniamo nel bosco. Un cartello indica la Via Priula nelle due direzioni di marcia. Proseguiamo quasi in piano e ne troviamo un altro alla destra. Alla sinistra una piccola croce ricorda un escursionista deceduto, probabilmente precipitando nel sottostante Torrente Mora. Passiamo poi tra due tralicci e raggiungiamo la provinciale al dodicesimo tornante (m. 1830). Aggirato verso destra un dosso erboso, torniamo a vedere il Rifugio San Marco 2000. Qui lo spazio per parcheggiare è limitato a cinque o Ora ci sono delle protezioni di legno alla destra. freccia tricolore (m. 1045). Da località ponte acqua (Mezzoldo) segnavia 135-113 Attorno, in alcuni punti, delle pietre formano un muretto. La stradina torna ad essere asfaltata e procede in leggera salita. Alla sinistra troviamo dapprima una lunga stalla sulla quale vediamo un segnavia a bandierina e poi la baita della Casera Alpe Aga (m. 1759). Usciamo dal bosco. Un cartello informa che siamo a: "Caprile Inferiore - Postazione militare di confine tra la Repub. Su di un muretto alla sinistra, il segnavia 113 a bandierina indica l'inizio del sentiero (m. 970). Attraverso i grandi sentieri delle Orobie: Da località ponte acqua (Mezzoldo) segnavia 135-113, Da Caprile (Averara) risalendo la Valmora segnavia CAI n 110. Altri gradini scendono alla destra verso i prati. Continuiamo quasi in piano. Percorriamo una curva a sinistra. Tornati sulla carrozzabile, oltrepassiamo l'omonimo abitato e poi, sulla sinistra, imbocchiamo l'antico tracciato che conduce al ristorante Rossi e quindi entra nel bosco. Raggiungiamo un altro ponticello, identico al precedente (m. 895) oltre il quale proseguiamo ancora accompagnati da un muretto di pietre sulla sinistra. In basso a sinistra vediamo un baitello in un prato. Percorso il breve tratto di costa, dove si osservano i resti di appostamenti di mitraglia ancora ben conservati, con alcuni ripidi tornanti si discende lungo il versante valtellinese, in direzione dei laghi del porcile. Un cartello su di un albero indica dietro Mezzoldo con il sentiero 113 a coloro che procedono in senso opposto (m. 1575). c'è un muretto. Superiamo una stanga di colore verde che troviamo aperta. In alto a destra vediamo una casa. a) Con il sentiero alto, continuiamo diritto in leggera discesa accompagnati da un muretto alla sinistra. A questo punto ci ricongiungiamo alla provinciale nei pressi di un tornante. Dopo un tratto con poca pendenza (m. 1380) in modo abbastanza ripido torniamo nel bosco. Passiamo tra due tralicci (m. 1960). Proseguiamo diritto in leggera salita. Qui troviamo il bivio dove sulla sinistra si stacca la Veneta e Grigioni"(m. 850). Quasi in piano raggiungiamo un palo. Sul lato destro scende un muretto in cemento e pietre a rinforzo della mulattiera (m. 980). Marco a ore 2; dietro: Sparavera a ore 0.40, Mezzoldo a ore 1. Cà San Marco (m. 1825). Presso una curva a sinistra la stradina torna sterrata. Alla sinistra invece c'è una grande bacheca con tettuccio alla quale sono appesi tre cartelli che parlano Un cartello indica la Via Priula in entrambe le direzioni. 13 giriamo a destra (sud) in Via Morelli. a sinistra vediamo dei tralicci. Troviamo una casa alla sinistra e, una dopo l'altra, due tettoie sulla destra (m. 855). In questa zona gli alberi ai lati sono a una certa distanza dal sentiero (m. 1575). Dopo un tornante sinistrorso, davanti vediamo il Rifugio San Marco 2000 e il Lago di Valmora (m. 1960). Troviamo poi un rivolo che attraversa su di una base in cemento e pietre. Alla sinistra della santella c'è un puttino con un grappolo di uva tra le mani. dell'alta tensione e, piegando a destra tra l'erba, in leggera salita, seguiamo una traccia meno evidente. Quasi in piano attraversiamo un fitto bosco di pini e abeti. Superiamo due canaline per lo scolo dell'acqua. avanti i due sentieri si riuniscono. Alla sinistra ci sono un prato e un orto recintato; alla destra invece un pendio che, tra gli alberi, scende verso il torrente. Altri cartelli simili li Superiamo una curva a sinistra seguita da un'altra a destra sotto la quale attraversa un ruscello. Agevolati da rudimentali gradini, attraversiamo un'altra zona con delle pietre franate (m. 1100). Alla sinistra, oltre una fila di alberi, c'è sempre il prato (m. 1120). Passiamo su un ponticello con le sponde, il cui fondo è formato da listelli di ferro distanziati, con il quale superiamo un canale in cemento nel Dopo la successiva curva a destra i cavi scorrono a lato, alla nostra destra. Un altro segnala la Via Priula (m. 1105). Superato un tornante destrorso, davanti ci troviamo il muraglione della diga (m. 1520). Alla destra ci sono delle protezioni. più alla destra, nella valle. Quando la strada si avvicina al fiume, riprendiamo il percorso sulla sinistra e, salendo nel bosco, arriviamo al ponte Contagocce, dove attraversiamo il Brembo. Dapprima in leggera discesa e poi quasi in piano arriviamo ad un altro bivio dove è indifferente prendere l'una o l'altra direzione in quanto, più Subito percorriamo un tornante destrorso. Alla sentiero che sale dalla destra. Verso la fine del tornante dalla sinistra si immette una strada sterrata chiusa da una sbarra. Giunti al termine della zona protetta, proseguiamo alternando tratti più o meno ripidi (m. 1175). bianca (m. 955). I segnavia indicano a sinistra: 15 Santa Brigida, Loc. Losc (m. 935) a ore 0.20, Diga Alta Val Mora (m. 1547) a ore 2.15, Passo S. Marco (m. 2000) a ore 4. Alla sinistra c'è un muretto di pietre sul quale è Dopo un tratto con pochissima pendenza, riprendiamo a scendere. 148 per Pescegallo a ore 4; dietro: Dosso Passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Alla sinistra della mulattiera c'è un muretto e alla destra una protezione in ferro. La pendenza diminuisce un poco. Percorriamo un tratto su sentiero sterrato. Raggiungiamo uno slargo (m. 1490). Poco dopo, presso una curva a sinistra, ignoriamo dei gradini in cemento coperti dal muschio che salgono a sinistra verso una baita di legno. Nuovamente su sterrato percorriamo una ampia curva a sinistra. Subito ne percorriamo uno destrorso camminando tra radi alberi. Alla destra ci sono una panchina ed una bacheca con tettuccio alla quale sono appesi due cartelloni che parlano Andiamo a destra. Continuiamo con un tornante destrorso. Subito dopo aver superato un tornante sinistrorso, troviamo i tralicci alla destra e passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1390). All'esterno di un tornante destrorso troviamo un cancelletto oltre il quale ci sono dei prati. I cavi dell'alta tensione scorrono sopra di noi (m. 1285). Lasciata la macchina ci incamminiamo passando dietro alla chiesa. In leggera salita superiamo un tornante sinistrorso seguito, poco dopo, da un altro destrorso (m. 1360). Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio subito seguito da uno destrorso (m. 1795). In questo punto ai lati del percorso ci sono le Qui ignoriamo un ripido canale che sale a destra e continuiamo diritto in salita (m. 1085). Torniamo a salire tra gli alberi. Alla sinistra la vista spazia sulla vallata. Alla sinistra c'è una cascatella (m. 1150). Torniamo a salire e, dopo aver superato un gruppo di alberi, attraversiamo un'altra zona con delle pietre franate, all'inizio della quale sulla destra In leggera salita con il fondo in cemento raggiungiamo il tornante n. 10 della provinciale che sale al Passo San Marco. 6 Su di un albero vediamo un cartello che segnala diritto la Cà San Marco. Attraversato il Torrente Mora, passiamo accanto ad un grande masso sul quale vediamo il segnavia 110 e una freccia di colore bianco-verde. Dobbiamo invece andare a destra. Può essere raggiunto in auto seguendo la strada che da Morbegno, passando per Albaredo, sale fino al Passo Continuiamo in leggera discesa. partendo da Morbegno si risale la valle del bitto sulla strada provinciale n 8, Attraverso i grandi sentieri delle Orobie: Possiamo lasciare la macchina nel parcheggio del Rifugio Madonna della Neve che si raggiunge proseguendo diritto al tornante n. 1 oppure ai bordi della strada, ove possibile, prima di questo tornante troveremo in seguito. Percorriamo un tratto quasi in piano con il fondo sterrato (m. 1175) seguito da un altro in discesa su cemento. Il percorso e' caratterizzato dalla presenza di numerose baite per l'alpeggio estivo, molte delle quali vengono ancor oggi utilizzate. Quasi in piano raggiungiamo una radura. Alla sinistra c'è un muretto a secco. Dopo il ponte giriamo ancora a destra e continuiamo in salita con il fondo in cemento. Continuiamo in salita con una mulattiera a zig-zag. Il sentiero si divide in due tracce parallele e seguiamo quella alla sinistra che scorre più alta rispetto all'altra (m. 1610). mentre altri segnavia a bandierina indicano i sentieri 110-113-114. Seguiamo ora il crinale, tra la Valle di Mezzoldo e la Val Mora, in un tratto in cui il selciato è ancora ben conservato, ed arriviamo al tornante ove sorge il rifugio. Proseguiamo con un sentiero tra l'erba. Alla destra vediamo una catena di monti. Continuiamo in salita. Ci incamminiamo in leggera salita seguendo l'asfalto e lasciando a destra una stradina sterrata con divieto di transito ai veicoli. In leggera salita passiamo tra due tralicci. Percorriamo una curva a destra (m. 1950) e poco dopo un tornante sinistrorso. Prendiamo una mulattiera, con qualche basso gradino di legno e con un muretto alla sinistra, indicata dal segnavia 113 a bandierina e da una freccia Vediamo anche una piccola freccia bianca. Alla sinistra parte un'altra teleferica. Ignoriamo sulla sinistra un sentiero indicato da alcuni segnavia: Caprile Superiore (m. 970) a ore 0.20, Baita del Vai (m. 1342) a ore 1.50, Cusio Poco dopo in basso alla destra vediamo una baita di legno. 135, Ponte dell'Acqua a ore 2. Dal basso sentiamo provenire il fragore di un torrente. Ora camminiamo in piano (m. 970). quello bergamasco, per migliorare le sue vie commerciali. Qui ci immettiamo su di un altro sentiero e seguendo il verso un pollaio. Troviamo altri rudimentali gradini di legno. Il pendio scende ripidamente alla destra del sentiero (m. 1530). Un cartello segnala il divieto di caccia (m. 1210). Ora camminiamo seguendo i tralicci della seconda linea dell'elettrodotto che abbiamo incontrato, quella alla sinistra mentre l'altra scorre più a destra. Alla C'è però un grande slargo precedentemente, presso l'ultimo tornante. Percorsi pochi passi sull'asfalto, sulla destra troviamo il Rifugio San Marco 2000. Poco dopo dalla sinistra scende il sentiero, più sotto descritto come variante, che proviene da Caprile Superiore. Passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione lasciando a sinistra due tralicci. del decimo tornante (m. 1770). Giriamo a destra e percorriamo un tratto infangato. Rientriamo nel bosco (m. 1120) e con due tornanti sinistra-destra riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 1140). Dopo pochi passi su asfalto riprendiamo a camminare su sterrato (m. 915). Sulla sinistra troviamo un'altra liscia parete. Sulla destra c'è un prato e davanti le case di Caprile Inferiore. Riunitesi le due tracce continuiamo quasi in piano sempre sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1755). Troviamo una grande vasca abbeveratoio alla sinistra e, poco dopo, un baitello diroccato alla destra (m. 1680). Percorriamo poi un altro tratto con protezioni a valle (m. 1000). Subito dopo usciamo dall'abitato. Troviamo un'altra traccia che arriva dalla sinistra. km 1.7 fino ad un bivio dove a sinistra viene indicato Caprile Inferiore. Ci immettiamo su di una sterrata. Alla sinistra c'è una casa situata più in alto mentre a lato della mulattiera c'è un muro di rinforzo sul quale vediamo un segnavia a bandierina (m. 1030). Variante per il nuovo Rifugio Dordona: Da Passo Tartano si procede per i Laghetti del Porcile e Passo dei Lupi, il Rifugio Dordona e' posto appena sotto il passo in Val Madre. Casera di Trona Soliva – Passo San Marco segnavia GVO. Alla sinistra troviamo alcune roccette. Ci troviamo in fondo alla valletta. Bisogna però dire che in alcuni punti, sul lato orobico, l'attuale carrozzabile si è sovrapposta al vecchio percorso. Percorriamo una ampia curva verso destra, allo scoperto, con i cavi dell'alta tensione che passano sopra. In basso a sinistra riusciamo a vedere un'altra cascata (m. 1350). Dopo alcuni passi quasi in piano, lasciando a sinistra una panca di legno distrutta, riprendiamo a salire (m. 1470). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 113 (bolli bianco-rossi): Marenda (m. 1190) a ore 0.40, C.ra della Serada (m. panche. Lasciati a sinistra un altro paio di tralicci, continuiamo con poca pendenza (m. 1320). Poco dopo superiamo un piccolo ponte su un torrente che troviamo in secca (m. 885). Ora il sentiero si scompone in varie tracce tra l'erba. All'interno di un tornante sinistrorso troviamo un tavolo con panche in legno e un parallelepipedo di cemento con tre fori cilindrici (m. 1280). questo punto siamo allo scoperto e alla destra ci sono delle protezioni di legno. Il ponte è crollato. Dopo una curva a sinistra continuiamo con poca pendenza. Superiamo un tornante sinistrorso. Entriamo nel bosco. Su un cartello con il fondo blu del Sentiero dei Misteri leggiamo: "... Sassello, passando di qui, non mancò di rendere omaggio alla Madonna affinché Tempo: 7.30 h - Dislivello Salita: 1260 m - Dislivello discesa: 1560 m - Segnaletica: 101 Raggiunto il Passo San Marco, caratterizzato da un grande omino in pietra e da un altare realizzato dagli Alpini si percorre per circa 150 m la strada verso Morbegno fino alla deviazione in direzione del Monte Fioraro (sempre sentiero n. 101). Percorsi pochi passi sull'asfalto verso sinistra ci immettiamo sul vecchio tracciato acciottolato della Via Priula che viene segnalata da un cartello Dall'alto vediamo i tetti della case precedentemente incontrate. La pendenza aumenta. a ore 0.20, Cornello dei Mirtilli a ore 1.10, Ponte dell'Acqua a ore 3.10, Alpe Cantedoldo a ore 1.20, Dosso Gambetta a ore 1.40, Troviamo un altro 1528) a ore 2. Voluta e studiata dal Podestà di Bergamo Alvise Priuli, venne realizzata nel 1592-93, ricalcando in alcuni tratti la vecchia Via Mercatorum. sinistrorso molto ampio. In salita arriviamo ad una curva a destra dove scavalchiamo un rivolo che attraversa in una canalina di pietre (m. 1885). Ora siamo attorniati da un numero maggiore di alberi. Superate le Località Castello e Fraccia, arriviamo al tornante sinistrorso n. 9 (m. 1588) all'esterno del quale inizia il sentiero 124/a per il Rifugio Balicco. Proseguiamo con un lunghissimo traverso e qualche curva fino al decimo tornante (m. 1760) dove dalla sinistra si innestano il terzo, quarto e quinto itinerario. Quarto itinerario: variante iniziale Alta Via Mercatorum da Caprile Alto Proseguiamo quasi in piano e, in alto a sinistra, vediamo la santella contenente degli affreschi che raffigurano una madonna con bambino e quattro Torniamo a salire tra alberi radi. Dal Rifugio Dordona e' facile raggiungere nuovamente il sentiero 101 dal Passo Dordona per proseguire verso la tappa successiva verso il Rifugio Longo. Su di un albero vediamo un altro cartello di pericolo caduta sassi rivolto a coloro che arrivano dalla direzione opposta. Tra radi alberi percorriamo un'ampia curva a sinistra (m. 1370). Dai rifugi si percorre un tratto di mulattiera dell'Antica Via Priula, che con alcuni tornanti sale fino al Passo S. Marco (1992 m). in discesa, con il percorso 135: Avez de Vesenda a ore 1.15, Vesenda Bassa a ore 1.30, Vesenda Alta a ore 2.10; e con il percorso 134: Casera Garzino Subito dopo lasciamo a sinistra due tralicci. Per chi fosse arrivato fin qui in auto, dietro alla chiesa c'è l'ultima possibilità di parcheggio. Continuiamo con poca pendenza. Saliamo con alcuni zig-zag. Con questa variante possiamo partire un poco più in alto. l'altro sentiero che scende da sinistra. Alla sinistra c'è un secondo condominio giallo. Proseguiamo con poca pendenza e vediamo il torrente formare una cascata (m. 1385). Alla sinistra ci sono delle pietre franate (m. 1335). Ci incamminiamo verso la chiesa. Quasi in piano passiamo accanto ad un traliccio. 56. Con la statale 38 della Valtellina arriviamo a Morbegno. Ora la mulattiera scorre sotto una delle due linee dell'alta tensione, quella più a sinistra (m. 1815). Alla destra possiamo vedere tutta la valle. La strada ridiventa sterrata (m. 880). Terzo itinerario: Alta Via Mercatorum da Caprile Basso (Segnavia 110) Alla destra in basso sono ben visibili il lago e la diga. Passiamo tra un gruppo di vecchie baite e stalle (m. 1135). Alla destra poco più in basso c'è la Cola di Angogno Vago (m. 1759) e in quelle direzione i segnavia indicano in discesa: Dosso Gambetta a ore Superate due baite, poco oltre si volge a sinistra ed attraverso il torrente si va avanti fino ad entrare in un bosco di pini e larici. Frattanto abbiamo raggiunto la cascata generata da un salto del torrente più grande degli altri (m. 1465). Dalla destra scende ripidamente un torrente che, attraversato il percorso, va poi a gettarsi nel Mora. Lasciamo poi alla sinistra una vecchi baita (m. 1050). Entriamo in un bosco. di Prima Luna" (m. 845). Da Caprile (Averara) risalendo la Valmora segnavia CAI n 110, Dalla Valtellina Ora la mulattiera è inerbita. Ci incamminiamo in piano su di una sterrata. Giriamo pertanto a sinistra e Andiamo a destra, in leggera salita tra le case, e raggiungiamo uno slargo dove troviamo una fontana con tre vasche e un tavolo in legno con relative possibili piene improvvise (m. 1435). Con due gradini di legno, riprendiamo a salire e subito percorriamo un tornante sinistrorso. Un ruscello scende dalla sinistra e passa sotto alla sterrata (m. 1625). Vediamo altri due cartelli che segnalano la Via Priula e il Sentiero dei Misteri. Su di una bassa roccetta affiorante dal terreno vediamo un segnavia a bandierina. Saliamo dei gradini di legno (m. 1215). In basso a destra, tra gli alberi, vediamo il torrente compiere due salti. Attraversiamo una piccola pineta. sinistra con il sentiero 133: Valmoresca a ore 1.30, Averara a ore 2; dietro: Mezzoldo a ore 1. Alla sinistra c'è una vecchia baita composta nell'ordine da una tettoia, una costruzione in In questa Alla sinistra del sentiero troviamo poi un'altra baita accanto alla quale ci sono una legnaia ed un ometto realizzato con lastre di pietra. Ora camminiamo in leggera salita con una parete rocciosa alla sinistra mentre dall'altro lato ci sono delle protezioni realizzate da paletti di ferro Un cartello indica diritto con il sentiero 113: Cà San Marco, Cantedoldo. Percorriamo un ampio tornante sinistrorso passando tra due tralicci e sotto ai cavi (m. 1765). In basso alla destra c'è una panchina (m. 1140). Continuiamo su sentiero sterrato, dapprima in leggera salita e poi quasi in piano. avvicinarci ai due edifici della Casera Gambetto che lasciamo a sinistra (m. 1635). Troviamo vari bolli. Superiamo i tronchi di due faggi sradicati. Al termine della discesa il sentiero si divide in due tracce parallele e poi si ricompone (m. 1730). In questa zona ci sono meno alberi e alla destra possiamo ancora vedere in lontananza la chiesa della Madonna delle Grazie. Lungo e magnifico itinerario da intraprendere di buon mattino, così da raggiungere Foppolo in giornata ed eventualmente proseguire fino al Rifugio Montebello di Foppolo, dove e' possibile pernottare. Proseguiamo con delle semicurve. Come precedentemente descritto arriviamo ad Averara dove, ignorata Via Valmoresca che conduce verso Caprile Basso, proseguiamo con la SP 8. Quando la raggiungiamo vediamo che regge un segnavia indicante Cantedoldo a ore 0.40 nella Ignoriamo un piccolo sentiero che retrocede alla sinistra. Passiamo tra due tralicci. Quasi in piano arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 1205). Dopo un breve tratto quasi in piano (m. 1745) torniamo a salire e percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro. Loc. Dopo un tratto in salita proseguiamo con minore pendenza camminando sopra delle radici affioranti dal terreno. Poco prima del km 42 giriamo a sinistra (cartello: Averara) e prendiamo la SP 8. Losc (m. 935) a ore Su di un muro alla sinistra vediamo una meridiana. c'è un portico. Vediamo anche una piccola freccia bianca. Continuiamo in auto verso destra per circa 300 metri fino a trovare un parcheggio con cinque posti auto sulla destra di fronte ad una grande casa Alla sinistra c'è uno slargo. destra del torrente (m. 1580). Il Rifugio Passo San Marco 2000 si trova sotto l'omonimo passo, sul versante orobico. dell'Acqua; dietro: Sparavera a ore 0.10, Mezzoldo a ore 0.30. 3, Passo San Marco (m. 2000) a ore 3.40; a destra: 13 Santa Brigida, Caprile Inferiore (m. 840) a ore 0.20, Taleggio (m. 1190) a ore 0.40, Valmoresca quanto al centro del torrente poggia su dei massi (m. 1300). Dopo un tornante sinistrorso, alla destra troviamo una piccola sorgente, l'acqua della quale, bloccata da una pietra, forma una minuscola pozza (m. 1345). un barbecue e un tavolo in legno con relative panche. Alcuni segnavia indicano 0.20, Dosso Chierico a ore 1.10, Passo San Marco a ore 3.30. (m. 1320). Accanto al grande ometto di pietre troviamo vari segnavia che indicano davanti e Alla sinistra vediamo il letto di un torrente che troviamo in secca. Sui tronchi degli alberi ci sono dei bolli; a volte di colore bianco-rosso ed altre rosso-bianco-rosso. Superiamo una coppia di tornanti ravvicinati sinistra-destra (m. 1720). Data escursione: marzo 2012 Proseguiamo tra i prati per un altro centinaio di metri e poi sbuchiamo sulla provinciale, esattamente al km. Marenda (m. 1150) a ore 0.30, C.ra Lasciata a sinistra una panchina, riprendiamo a scendere. Per un tratto il percorso si trasforma in una larga mulattiera (m. 1270). Poco dopo sulla destra troviamo una serie di pali messi a rinforzo. cavo. Alla sinistra troviamo due vecchi baitelli di pietra, coperti di muschio, addossati alla roccia. Alla destra ci sono nuovamente le protezioni di ferro dipinte di rosso. La sterrata prosegue con pochissima pendenza. segnavia 113 ed una freccia andiamo a destra in salita. Ormai gli alberi sono quasi completamente scomparsi e camminiamo tra erba, rododendri e felci. sull'altro sentiero che arriva dalla sinistra (m. 945). Arriviamo al secondo ponte (m. 1125). In pratica i due sentieri aggirano semplicemente, dai due lati, il muro di pietre e tornano ad unirsi davanti Alla destra c'è un traliccio. dietro con il sentiero 113: Mezzoldo -loc. Alla sinistra ci sono un muro e una roggetta, alla destra delle protezioni in ferro. Dopo una curva a sinistra continuiamo con minore pendenza. Su di una pietra vediamo il segnavia 113 a bandierina. Rientriamo nel bosco e subito lasciamo a sinistra un sentiero che sale alla baita. Subito dopo iniziamo una serie di zig-zag abbastanza ripidi al termine dei quali ci troviamo davanti un muro di pietre e un bivio (m. 1515). Sempre proseguendo a zig-zag troviamo poi dei bassi gradini (m. 1370). Percorriamo due tornantini (m. 1480) seguiti da un breve tratto in leggera salita. costruire 400 anni fa dalla Repubblica di Venezia per collegare il versante valtellinese con Continuiamo a scendere con altri tre tornanti sx-dx-sx e poi con alcune semicurve (m. 1120). Alla destra c'è una pozza asciutta. Quinto itinerario: da Sparavera (sentiero 113) Guadiamo il torrente agevolati da alcune pietre che affiorano dall'acqua (m. 1625). La pendenza aumenta. In questo punto un ruscello passa sotto alla sterrata (m. 1640). Altri cartelli segnalano la Via Priula, il Sentiero dei Misteri, il Sentiero Ciaspolada Un Un centinaio di metri più avanti lasciamo la stradina sterrata per prendere la mulattiera, contrassegnata dal segnavia a bandierina con il n. 110, che Proseguiamo quasi in piano. In leggera salita, una dopo l'altra, percorriamo due curve a destra e, in entrambi i casi, guadiamo un torrente che scende dalla montagna alla Ora alla sinistra ci accompagna una canalina in cemento nella quale scorre dell'acqua. Attorno ci sono delle betulle mentre i cavi scorrono sopra di noi, seppur leggermente alla sinistra. Sempre camminando sotto ai cavi ne percorriamo un altro sinistrorso (m. 1735). Un rivolo attraversa il percorso scorrendo in un canalino di pietra. Questo tratto di strada lastricato e' un'interessante testimonianza di quell'antico percorso che da Bergamo percorreva tutta la Val Brembana fino nei Grigioni. Costeggiata la sponda sinistra del lago e, superata un vecchia baita d'alpeggio, si va avanti spostandosi sulla sinistra del vallone, evitando i grossi massi detritici visibili sulla destra, quindi, con un tratto in diagonale, si avanza fino a raggiungere il Passo di Porcile (2290 m - 6 h 15' dalla partenza) in Comune di Foppolo. Torniamo poi a camminare tra gli alberi con un muretto di pietre alla sinistra. In leggera discesa rientriamo nel bosco. Continuiamo diritto senza Passiamo poi tra due tralicci e raggiungiamo la provinciale al dodicesimo tornante (m. 1830). Passiamo sotto un arco e troviamo una bassa vasca con fontana. a ore 1.10, Casera Melzi a ore 1.30; dietro: Via Priula, Madonna delle Grazie a ore 0.30, Albaredo per San Marco a ore 1.10. Trascuriamo un sentiero con gradini in legno che sale a destra. Percorriamo un tratto quasi in piano dove intercettiamo un'altra linea dell'elettrodotto che scorre più alla sinistra rispetto a quella finora seguita
2020 rifugio san marco 2000 sentiero