I giornali ne annunciarono la scomparsa ricordandolo come uno dei pochi attori napoletani non popolareschi ma autenticamente popolari, artista poliedrico, attore comico e drammatico, cantante melodico e macchiettista, personaggio ironico e presentatore arguto. Dieser Titel ist möglicherweise nicht an Ihrem Standort verfügbar. Le trasposizioni televisive effettuate nei primi anni Sessanta riguardarono anche i testi di Viviani, a cui Taranto aveva da sempre riservato uno spazio privilegiato nel suo repertorio. Ma nel repertorio completo del grande interprete non sono mancati altri autori come Giannini, Di Giacomo, Grassi, Scarnicci e Tarabusi, Titina De Filippo, Bovio e Pirandello.Anche nel cinema Taranto ha molto lavorato, seppure in parti non impegnate, sovente in farse, tra le eccezioni “Anni facili”di Zampa, dove è stato impagabile, per la sua cifra comica-patetica, nel dipingere il ruolo del professore siciliano vittima della capitale e dei suoi intrallazzi. Home » Arte e artigianato » FIGLI DIMENTICATI / Nino Taranto, ignorato il trentennale della morte. Actress of theater and cinema, Virginia Balistrieri began acting near Giovanni Grasso and under the direction of Nino Martoglio in silent films. I più noti, ideati da Egidio Pisano e Giuseppe Cioffi, furono Carlo Mazza, da Mazza, Pezza e Pizzo (1937), e Ciccio Formaggio, dall’omonima macchietta scritta espressamente per il cantante nel 1940. The Best TV Shows About Being in Your 30s. Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Andere Amazon-Websites können Cookies für weitere Zwecke verwenden. Proprio quella paglietta tagliuzzata divenne uno dei simboli della sua comicità ed ispirò alcuni fortunati spettacoli di rivista come Mazza, Pezza e Pizzo e Quagliarulo se ne va, oltre al popolare film Il barone Carlo Mazza di Guido Brignone (1948). La versatilità dell’artista, attore comico e drammatico, cantante e mimo, rispose perfettamente ai rapidi mutamenti in atto e all’evoluzione simultanea e combinata dei mezzi di produzione spettacolare: teatro, cinema, radio e televisione. Qualche anno più tardi entrò a far parte della “Compagnia dei piccoli” diretta da Mimì Maggio, per il Teatro Partenope a Foria, suoi compagni di scena furono: Pupella Maggio, Gino Maringola, Ugo D’Alessio, Nello Ascoli e tanti altri. Fu anche autore di canzoni. – Nacque a Napoli al vico Carbonari nel quartiere Pendino il 28 agosto 1907, registrato con il nome di Antonio Eduardo. Taranto, ormai, non faceva il comico, recitava: i suoi Sketches erano autentici brani di prosa comica, quella prosa di cui l’attore sarebbe approdato felicemente nel ’55. Per varie stagioni consecutive i due dedicarono ancora ampio spazio al repertorio di Viviani, la cui opera Lo sposalizio rappresentò l’ultima interpretazione dell’attore sul palcoscenico nell’aprile del 1985. La frequentazione con i testi del commediografo, comunque, non doveva essere inconsueta a Taranto. © 2018 Dobb.it. I due riscossero ampio successo in numerosi teatri italiani con lo spettacolo Finalmente un imbecille! Dotato di forte inventiva e spontanea comicità, rinnovò il genere della macchietta grazie a una recitazione sempre equilibrata e una mimica incisiva che gli permisero di trasformare i protagonisti degli sketch musicali in personaggi rimasti celebri. Infine, il comico, il cantante, il macchiettista, lo straordinario attore, in una parola l’artista, Nino Taranto, si spense a Napoli il 23 febbraio del 1986. Morì nella sua casa di Parco Grifeo in corso Vittorio Emanuele a Napoli il 23 febbraio 1986. In tutte le sequenze dei sei film che hanno girato assieme, si è notata l’ammirazione che aveva per il suo grande conterraneo, sembrava quasi che stava lì a godersi lo spettacolo. Nell’ultimo periodo di attività il poliedrico artista si dedicò in prevalenza al teatro, riscuotendo successi accanto ad Aldo Fabrizi nello spettacolo scritto da Neil Simon I ragazzi irresistibili (1974). Il 28 luglio dello stesso anno sposò la napoletana Concetta Ravasco, sua coetanea, con la quale ebbe tre figli: Maria (1930), Carmela (1932) e Raimondo (1934). Proprio all’edizione del 1967 vincerà il primo ed il secondo premio con i brani ‘O matusa e ‘A prutesta. Esordì tredicenne al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la “canzone in giacca” drammatica e quella da “dicitore” in abito da sera, rivelando le straordinarie doti di caratterista che l’avrebbero reso, per oltre mezzo secolo, uno degli interpreti più amati dal pubblico italiano. Nino Taranto nacque a Napoli il 28 agosto del 1907. figlio di un sarto del quartiere di Forcella, divenne artista per predisposizione. Looking for something to watch? Nino Taranto era un grande artista ed anche una persona amabile. Feste e periodi che furono i primi palcoscenici del giovane attore, talento canoro naturale, coltivato poi dal maestro Salvatore Capaldo, che lo avviò sulla strada del professionismo. TARANTO, Nino (Antonio Eduardo). Eppure Taranto fu un figlio di Napoli che, sebbene non di primissimo piano, ebbe ruoli storici e ne ha fatto – di fatto – la storia teatrale e cinematografica a fianco di grandissimi. La versatilità di Taranto si fece evidente in Totòtruffa ’62 (1961, di Camillo Mastrocinque), in cui l’attore interpretò ruoli diversi nei vari sketch del film. Choose an adventure below and discover your next favorite movie or TV show. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Rendendo perfetto equilibrio al duo, Taranto seppe controbilanciare l’esuberanza del protagonista con una vena umoristica distaccata e mai cinica: alla rappresentazione di personaggi acuti e composti, impersonati dalla figura statuaria dell’attore allora cinquantenne, corrispose una recitazione sempre pertinente e una gestualità misurata. Taranto fu anche interprete convincente di ruoli drammatici, come quello del professor De Francesco in Anni facili (1953, di Luigi Zampa), che alla Biennale di Venezia gli valse il Nastro d’argento come miglior attore protagonista. Ricorrevano ieri, 23 febbraio 2016, i 30 anni dalla morte di Nino Taranto. Keep your little bookworms engaged outside of the classroom with our selection of the very best literary adaptations. Nel 1946 ottenne il premio Maschera d’argento come miglior attore di rivista. Negli anni in cui l’ho conosciuto e frequentato, nel panorama dei grandi attori, non solo napoletani, era quasi un caso a sè. Negli anni in cui l’ho conosciuto e frequentato, nel panorama dei grandi attori, non solo napoletani, era quasi un caso a sè. Il quartetto lavorò con nuova intesa l’anno successivo in Totò contro i quattro (di Stefano Vanzina). Graditissimi al pubblico radiofonico, inoltre, i vari “one man show” che presentavano i suoi maggiori successi, da Mostra personale (1958, regia di Giagni) ad Il mio spettacolo: Nino Taranto di Francesco Luzi (1961, regia di Marco Lami), a Paglietta a tre punte (1963). Data e luogo di nascita: 28 Agosto 1907, Napoli, Italia, Data e luogo di morte: 23 Febbraio 1986, Napoli, Italia. ZONA ROSSA / Campania, una scelta mediatica prima che politica? Nino Taranto: biografia del famoso comico napoletano nel post a cura di Napoli Fans. Nello stesso anno portò al successo la canzone Dove sta Zazà? Di famiglia borghese, in Taranto c’è il senso della misura borghese, nato a Forcella, in Viviani riconobbe la voce di questo popolo, rimasto il popolo, la plebe del ‘600 e tuttavia una grandissima modernità. Proseguiva intanto la stretta collaborazione con la napoletana Dolores Palumbo, che vide i due artisti calcare i maggiori palcoscenici italiani e comparire in varie pellicole tra cui Café chantant (1953, di Camillo Mastrocinque), altra trasposizione cinematografica dell’avanspettacolo in cui l’attore impersonò se stesso nella già nota macchietta Sciò sciò. Egli riuscì però ad esprimere appieno la propria vis comica solo al fianco del grande Totò, di cui fu spalla affidabile e devota: dalla complicità di Totòtruffa 62 di Camillo Mastrocinque (1961) alla parodia di Totò contro Maciste (1962) di Fernando Cerchio, fino al travolgente Il monaco di Monza di Sergio Corbucci (1963). In tali circostanze Nino cominciò a mostrare la sua predisposizione vocale. Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 95 (2019). Tra i maggiori successi vi è il brano Lusingame, composta con il musicista Mario Festa e dedicata alla figlia Maria. Nel 1962 condusse Il cronotrotter, mentre nel 1968 fu l’interprete della rubrica di canzoni e poesie napoletane Cinque rose per Nanninella. Ama Napoli visceralmente ed è il posto dove vuole vivere nonostante tutto. Nel 1921 debuttò al teatro Centrale in occasione di ’Na camera affittata a tre, spettacolo seguito da un gran varietà a cui Taranto prese parte intonando brani di diverso carattere, tra i quali il pezzo comico Fifì Rino (di Raffaele Viviani, 1905) e il più drammatico ’A Santanotte (di Eduardo Scala - Francesco Bongiovanni, 1920). Entra su Identità Insorgenti quasi per caso e scopre che è il posto dove avrebbe sempre dovuto essere. Infatti, si racconta che “Mestiere di padre” Viviani l’avesse scritta negli anni ’30 proprio pensando alle sue corde interpretative. E’ la regione con mortalità più bassa”. Negli anni cinquanta partecipò a molti dei più popolari varietà radiofonici del momento (Rosso e nero, 1951; Chicchirichì, 1953; L’occhio magico, 1954; Fermo posta, 1956) e condusse Il fiore all’occhiello (1958). Nello stesso periodo Taranto coltivò senza interruzioni il mestiere di interprete di canzoni comiche, imponendosi a livello nazionale con il tipo buffo dello sciocco tradito, che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Interpretò inoltre numerose riviste imperniate sulle gag del “napoletano a New York”, come La ninotarantella di Nelli e Mangini (1954, regia di Meloni), Biancaneve e i sette Nini di Verde (1955, diretta da Mantoni) e Chi sarà sarà ancora di Verde (1958, regia di Jurgens); oltre che riviste di tema vario, tra cui Caviale e lenticchie di Scarnicci e Tarabusi (1957), Tarantella di fuoco di Compagnone e Zefferi (1958) e la “fantascientifica” La bellissima époque di Dino Verde (1960), autore tra i più congeniali all’artista. Usato anche, in tono affettivo... tarantismo (o tarantolismo) s. m. [der. Esse insistevano spesso su un solo personaggio, cornuto, un po’ scemo, sfortunato e brutto. L’anno seguente all’attore fu affidato il ruolo di primo comico nella compagnia Frasca. Fonti e Bibl. Viene accolto in un castello governato da un perfido marchese, che tiene prigioniera la cognata. Questo ruolo gli valse nel 1953 il “Nastro d’argento”. Virginia Balestrieri, Actress: Cavalleria rusticana. Nel 1945, in risposta agli entusiasmi politici per il progresso nel Nord Italia e alle polemiche sulla depressione delle aree meridionali, Nelli e Mangini firmarono la rivista Venticello del Sud, a cui l’attore prese parte accanto a Dolores Palumbo e alla milanese Dina Galli al Mediolanum di Milano. Nel 1962 partecipò a I quattro monaci, un film diretto da Carlo Ludovico Bragaglia e scritto sulle sagome del cast: accanto a Taranto, Aldo Fabrizi, Erminio Macario e Peppino De Filippo. 225 s.; G. Baffi, N. T. ha 100 anni, Napoli 2007; C. Taranto, Zio Papà, Papà Zi-Zio, Napoli 2008; A. Jelardi, N. T. Vita straordinaria di un grande protagonista dello spettacolo italiano del Novecento, Napoli 2012; C. Taranto, Noi... i Taranto, Manocalzati 2014; M. Loffreda Mancinelli, N. T. L’artista e l’uomo, Napoli 2015. di Maria Rossetti - Ritornerà alla manifestazione nel edizione del 1958, e Festival di Napoli 1967, alternandosi tra il ruolo di cantante, autore e presentatore. Nel 1956 lo spettacolo Caviale e lenticchie (Giulio Scarnicci - Renzo Tarabusi) fu accolto da un clamoroso consenso. Interprete versatile, ugualmente a suo agio con la paglietta tagliuzzata del macchiettista, con gli abiti dimessi dello sfortunato professore di Anni facili di Luigi Zampa (1953), per cui si aggiudicò un Nastro d’Argento, con i ruoli brillanti di Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954), con la commedia di costume di Mariti in città di Luigi Comencini (1957) e con le calibrate prove drammatiche di Italia piccola di Mario Soldati (1957). Gioca nei Briganti Napoli del football americano e trasporta questa sua passione anche su Identità. La sua carriera, Nino, l’ha terminata insieme al fratello Carlo Taranto, sulle tavole del Sannazaro nella compagnia di Luisa Conte con interpretazioni che hanno avuto dell’eccezionale. Subsequently she starred with numerous Italian actors, including Umberto Spadaro, Vittorio De Sica, Virna Lisi, Amedeo Nazzari, Nino Taranto, Anthony Quinn, and Vittorio Gassman. Un giorno, quando era ancora agli esordi, per accreditare la sua eccentricità, si tagliuzzò la tesa della paglietta con la quale recitava elevandola a simbolo della sua arte che lo accompagnerà in tutti i suoi spettacoli come marchio inconfondibile. Venne una sera ancora vestito da militare, era più vecchio di me, ma io avevo già Nino Taranto, uno dei figli più degni di Napoli, nacque a Napoli il 28 agosto del 1907, catapultandosi, già in tenera età , nel mondo dello spettacolo, dando un segno testi canzoni di alicia keys Nino Taranto, uno dei figli più degni di Napoli, nacque a Napoli il 28 agosto del 1907, catapultandosi Protagonista di Gente nosta (di Ernesto Murolo - Libero Bovio) e Luntananza (di Paola Riccora), fu Pulcinella in Un’ora al San Carlino (Ernesto Murolo - Ernesto Tagliaferri). Si è spenta Maria Taranto, figlia del grande attore e cantante napoletano Nino Taranto. Anche gli anni settanta lo videro impegnato in un’intensa attività radiofonica: ospite fisso di molte edizioni del celebre programma Gran varietà, nel 1976 interpretò, per il ciclo Una commedia in trenta minuti, le pièce Piccolo caffè di Bernard, Il signor di Pourceaugnac di Molière e Socrate immaginario di Ferdinando Galiani, tutte dirette da Gennaro Magliulo. nino (o nini) s. m. (f. -a) [voce del linguaggio infantile, formata sul suffisso dim. -ino]. Nel 1977 fu tra i conduttori di Un altro giorno e presentò la rassegna di poeti e musicisti partenopei Pagine napoletane, mentre nel 1980 partecipò a La bella bionda di Imbriani (regia di Carlo Di Stefano) e nell’81 tornò ai microfoni per presentare Lezione di farsa, itinerario radiofonico sulla fortuna e sfortuna della comicità plebea diretto da Magliulo. Grande successo ebbe la sua partecipazione al varietà televisivo Io, Agata e tu (1970), diretto da Romolo Siena, in cui affiancava con incontenibile verve il cantante Nino Ferrer e la giovanissima Raffaella Carrà; in questo programma ebbe modo di riportare al successo una canzone del suo repertorio macchiettistico, Agata. Nei primi anni Sessanta, infatti, il macchiettista era divenuto comprimario di Totò. Pisano-Cioffi, ovviamente, colsero l’occasione per scriverci una macchietta, la celeberrima “Ciccio Formaggio”, che racconta di un tipo stolto, ingannato dalla fidanzata la quale per dispetto gli taglia i pizzi della paglietta. In questa circostanza prese parte al film di produzione italoamericana Senza mamma e ’nnammurato (1932), per la regia di Harold Godsoe. Tra gli allestimenti si ricordano: “L’ultimo scugnizzo, L’imbroglione onesto, Morte di Carnevale, Il vicolo, La figliata, Don Giacinto, Guappo di cartone, Sposalizio”, ecc. Minuto, senza alcuna soggezione stava in scena con il piccolo frack cucitogli dal padre. – Accesso di isterismo caratterizzato dalla caduta del soggetto (per lo più una donna) in una condizione di crisi psichica attribuita, da antiche credenze e tradizioni popolari, diffuse... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Dopo la stagione 1937-38, segnata da riviste firmate Francesco Cipriani Marinelli (in arte Nelli) e Mario Mangini, nel 1939 Taranto strinse un sodalizio con Titina De Filippo durato fino al 1941. Ritornerà ad una manifestazione canora napoletana nel 1973, alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli, dove sarà presentatore e cantante. La piccola orchestra trovava ingaggi dai clienti della sartoria in occasione di cerimonie. Fu protagonista anche di varie commedie, fra cui Mettiamo le carte in tavola di Giuffré e Ghirelli (1956, regia di Mantoni), Bello di papà di Marotta e Randone (1960, allestita da Giandomenico Giagni) e L’imbroglione onesto del prediletto Viviani (1961, regia di Vittorio Viviani). 688 s.; E. De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, II, Napoli 1969, pp. Prime Video verwendet Cookies, um Ihnen bestimmte Dienste zur Verfügung zu stellen, einschließlich Authentifizierung, Speicherung von Einstellungen und Bereitstellung von Inhalten. Nel 1928 l’artista entrò nella compagnia Cafiero-Fumo, con la quale ebbe modo di sviluppare le sue abilità vocali e attoriali, passando dalla macchietta alla sceneggiata, e alternando la canzone di giacca all’attività di fine dicitore. Nino Taranto nacque a Napoli il 28 agosto del 1907. figlio di un sarto del quartiere di Forcella, divenne artista per predisposizione. L’ANTICIPAZIONE / Campania in zona rossa, la conferma di Speranza al sindaco de Magistris. lungometraggio prodotto dalla Lombardo Film con la direzione di Eugenio Perego. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Il sud per noi si può raccontare solo con l’azione militante quotidiana sul territorio. Totò, Adriano Celentano e Moira Orfei in una commedia da urlo. Nell’84 propone una trasmissione tutta sua dal titolo “Taranto Story” dove ripercorre la sua lunga carriera riproponendo il teatro dei suoi esordi e i personaggi di un genere ormai tramontato cioè la sceneggiata. Tra i due si instaurò uno strano rapporto di complicità, nel senso che era Taranto ad assecondare la stranezza e le matterie di Totò ma no come farebbe una spalla tradizionale, che si limita a fornire , meccanicamente, gli spunti e i pretesti per le battute del comico. Poco incline all’educazione scolastica e alla prospettiva del lavoro sartoriale, a nove anni il fanciullo fu affidato al maestro Salvatore Capaldo, con il quale apprese l’arte del canto. Ricorrevano ieri, 23 febbraio 2016, i 30 anni dalla morte di Nino Taranto. Weitere Informationen darüber, wie Amazon Cookies verwendet, finden Sie in den Amazon-Cookie-Hinweisen. 368-371; F. Greco, La tradizione ed il comico a Napoli dal XVIII secolo ad oggi, Napoli 1982, p. 86; T. Chiaretti, Un artefice magico del teatro all’antica napoletano, E. Corsi, N. T. esce di scena, G. Magliulo, Per lui contava solo il pubblico, tutti in La Repubblica, 25 febbraio 1986; A. Grasso, Storia della televisione italiana, Milano 2000, pp. Ne vennero fuori interpretazioni di memorabile forza espressiva, nelle quali il comico si rivelò attore drammatico di forte personalità. Nino Taranto era un grande artista ed anche una persona amabile. Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone ‘O ritratto ‘e Nanninella. All’attività di attore di commedie teatrali corrispose, nello stesso periodo, quella di attore di commedie brillanti sul grande schermo, con un Taranto impegnato a vestire i panni dell’italiano medio in film come I prepotenti (1958, di Mario Amendola), il cui buon esito trovò seguito per il protagonista in Prepotenti più di prima (1959, di Mattoli). Nel ’29 è stata decisiva per la sua formazione, l’entrata nella Compagnia Cafiero-Fumo, dove imparò la misura del palcoscenico. Nino Taranto, adesso è presente sul canale ufficiale della Fondazione Nino Taranto.. Ricca gallerie di immagini, sketch, canzoni note e tante rarità.. Un canale con tanto materiale in continua evoluzione e aggiornamento curato dal nostro amico Salvatore Avolio a stretto contatto con la Famiglia Taranto.. Un tributo necessario a un dei più grandi esponenti del teatro Italiano del ‘900. All’attività teatrale si affiancò quella di attore cinematografico già a partire dal 1938, anno in cui l’artista fece parte del cast di Nonna Felicita (di Mario Mattoli).