Alla morte di Domiziano la villa passò ai suoi successori, che però preferirono stabilire altrove le loro dimore.
Ma nel 1771, dopo essere caduto due volte da cavallo ed essersi ferito ad una spalla, fu convinto dai familiari a rinunciare definitivamente al suo svago preferito. A Castel Gandolfo perciò "non si limitava alle brevi passeggiate a piedi, per le famose gallerie e per le ville, ma spesso usciva a cavallo dal palazzo. Durante il suo primo soggiorno castellano Papa Albani emanò un rescritto con il quale conferiva a Castel Gandolfo il titolo di "Villa Pontificia".
Se si eccettua il periodo della guerra si può dire che Papa Pacelli ha trascorso a Castel Gandolfo quasi un terzo del suo pontificato. Solo negli ultimi tre anni le preoccupazioni sempre crescenti del suo pontificato gli impedirono di salire a Castello come avrebbe desiderato. Dopo la malattia del 1637 che fece addirittura temere per la sua vita, Urbano VIII rinunciò definitivamente a villeggiare nella Villa a cui era tanto affezionato per la convinzione, sua e dei medici, che ormai gli giovasse maggiormente l'aria più pesante di Roma. sul sito internet ufficiale dei Musei Vaticani www.museivaticani.va
I Giardini Vaticani di Castel Gandolfo, infatti, si trovano geograficamente all’interno del Parco, e con l'eccezionale apertura del Giardino Barberini, le Ville Pontificie di Castel Gandolfo si sono concesse da quest’anno al grande pubblico. Durante il suo pontificato egli non trascurò di curare e abbellire il palazzo. Era questa la Villa che Taddeo Barberini, nipote di Urbano VIII, aveva realizzato acquistando nel 1628 terreni e vigneti corrispondenti al terrazzamento centrale della residenza domizianea e successivamente, nel 1631, la proprietà di Monsignor Scipione Visconti che comprendeva un palazzetto poi trasformato e ampliato, probabilmente su progetto del Bernini. Lasciati trasportare nella sonnolenta cittadina di Castel Gandolfo con il treno elettrico che parte da Città del Vaticano e goditi le viste panoramiche della campagna italiana lungo il percorso. L'appartamento papale fu riservato alle partorienti e vi nacquero in quei mesi circa quaranta bambini. Soltanto Innocenzo XII Pignatelli (1691-1700) il 27 aprile 1697 pernottò a Castello, in occasione del suo viaggio ad Anzio e Nettuno, per ripartire l'indomani mattina. Il progetto non si realizzò mai, non sappiamo se per mancanza di tempo o di soldi. Numerose sono le opere volute e realizzate da Paolo VI a favore della popolazione di Castel Gandolfo, quali la moderna Scuola elementare pontificia che ora porta il Suo nome, la chiesa di San Paolo con annesso complesso per le opere pastorali nell'omonimo popoloso quartiere sorto a ridosso della Via Appia, e la chiesa della Madonna del Lago. La rocca era una fortezza quadrata posta al culmine della collina con alte mura merlate ed un piccolo cortile ancora esistente, circondata da un possente bastione che la rendeva pressoché inespugnabile. Ufficio Servizi e Rapporti con il Pubblico
00073 Castel Gandolfo (RM)
Le Ville Pontificie si estendono sui resti della parte centrale della residenza, la quale includeva, secondo l'ipotesi formulata da insigni studiosi, anche l'Arx Albana, posta all'estremità della collina di Castel Gandolfo, dove ora si trova il Palazzo Pontificio, e che un tempo ospitava il centro dell'antica Albalonga. Fu pure impiantato il giardino del palazzo (Giardino del Moro), di modeste proporzioni, tuttora fedele al disegno originario, con alcuni viali che lo tagliano a riquadri regolari, segnati da siepi di mortella. Il suo nome resta legato alle preziose suppellettili ed opere d'arte con le quali arricchì la Chiesa parrocchiale e alla Cappella privata del Palazzo. Indirizzo: Strada Provinciale 71/b, Via Carlo Rosselli - Castel Gandolfo (RM) Riapertura dal 6 giugno 2020 Esclusivamente nei giorni di sabato e domenica dalle 10.00 con ultimo ingresso alle 17.00 (uscita dalle sale e dai giardini alle ore 18.00) Il successore di Urbano VIII, Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), non venne mai a Castel Gandolfo nei suoi dieci anni di pontificato e raramente si allontanò da Roma.
"Egli aveva una sua giornata metodica e non gli mancava mai, nelle ore di svago, la compagnia di letterati e di eruditi... Amava soprattutto le passeggiate a piedi che, specie nei primi anni, alternava sovente con lunghe cavalcate nei boschi... Durante le sue villeggiature, perché gli affari di governo non subissero remore, Urbano VIII riceveva, come d'ordinario, ministri e ambasciatori" (da Emilio Bonomelli, ibidem, p. 52). COPYRIGHT 2007-2020 © Direzione delle Telecomunicazioni e dei Sistemi Informatici. Giovanni Paolo I Luciani, eletto il 26 agosto 1978, non ebbe la possibilità di recarsi a Castel Gandolfo nel corso del suo breve pontificato, durato appena 33 giorni. Le Ville Pontificie assunsero le attuali dimensioni con l'acquisizione del complesso della Villa Barberini, dove furono impiantati giardini di nuovo disegno tra i quali meritano una particolare menzione quelli del Belvedere. Si preoccupò inoltre di rendere più salubre la zona, prosciugando dalle acque palustri il laghetto di Turno, come ricorda una delle lapidi collocate sul fronte del Palazzo Pontificio. Sul ripiano mediano, delimitato a monte da un grande muraglione di sostruzione, interrotto da quattro ninfei a pianta alternatamente rettangolare e semicircolare, sorgevano il palazzo imperiale ed il teatro. Si estendono da Sud a Nord-Ovest del piccolo stato. Nell'estate del 1623 veniva eletto al Soglio pontificio il Cardinale Maffeo Barberini che assumeva il nome di Urbano VIII (l623-1644). Tutto può esserlo con la guerra". Ordinanze aggiornamento lista soggetti che minacciano la pace e sicurezza internazionale, Partecipazioni ad Organizzazioni Internazionali, Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile, Direzione Telecomunicazioni e Sistemi Informatici, Come acquistare le Carte Telefoniche Vaticane, Museo Storico - Padiglione delle Carrozze, http://www.vaticanstate.va/it/monumenti/altri-monumenti/castel-gandolfo.html#sigProIdd06dae4654. Il suo successore Clemente XIV Ganganelli (1769-1774) occupò il Soglio pontificio per poco più di cinque anni e per ben cinque volte, nell' autunno di ogni anno, trascorse le sue vacanze a Castello. Ma domenica 6 agosto, a causa di un accesso di febbre, non poté affacciarsi al balcone del Palazzo per la recita dell'Angelus e in serata rendeva la sua anima a Dio. Erano gli ultimi mesi di vita dello Stato pontificio, che avrebbe visto la fine con la presa di Porta Pia, il 20 settembre 1870. L'ultimo soggiorno castellano di Papa Mastai durò dal 28 al 3l maggio 1869 e fu ispirato esclusivamente dal desiderio di venerare il miracoloso Crocifisso di Nemi del quale si celebrava quell’anno il secondo centenario. Ce li siropperemo quando saremo a Roma", usava rispondere alle petulanti e spesso inopportune richieste di udienze e di visite che gli venivano presentate. "Dopo il 1626 Urbano VIII ritornò fedelmente per altri undici anni alla Villa, per due volte all'anno... in aprile o, per lo più, in maggio ed una seconda volta nel mese di ottobre" per una durata da due a tre settimane. A Castel Gandolfo Pio IX concedeva udienza con una larghezza mai usata dai suoi predecessori e negli ultimi anni, con la crescente facilità dei viaggi, si videro arrivare nella cittadina, anche a gruppi numerosi, i pellegrini stranieri. Fatta eccezione per alcune memorie di atti censuari o patrimoniali che si riferiscono a queste terre, la storia tace fino al XII secolo. Durata: circa 1 ora e 30 minuti Disponibilità: Lunedì, Martedì e Sabato Lingua: Italiano Orario di inizio: mattina, orario in base alla disponibilità. Pio IX aveva accolto nel Palazzo, dopo il 1870, due comunità di clausura, una di Monache basiliane provenienti dalla Polonia russa, l'altra di Clarisse che avevano dovuto lasciare il loro convento di Albano per l'incameramento dei beni ecclesiastici. Normativa prevenzione e contrasto in materia finanziaria e F.T. I Musei Vaticani, i Giardini Vaticani e Castel Gandolfo. Cliccando sul bottone "Invia" confermi di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati e autorizzi i responsabili del Giardino scelto a contattarti tramite e-mail. Successivamente aveva acquistato, di fronte alla costruzione, un'appezzamento di terreno, dell'estensione di circa tre ettari, che confina in alto con il borgo di Castel Gandolfo ed in basso, verso il mare, con la strada denominata "Galleria di sotto" e lo aveva trasformato in uno splendido giardino, ricco di marmi, statue e fontane di grande pregio. Vi ritornava nel 1804 e nel 1805 finché la procella napoleonica, prima con l'invasione degli Stati della Chiesa e infine con la prigionia stessa del Papa, rese nuovamente impossibile il soggiorno pontificio. Iniziava così la decadenza della villa imperiale i cui monumenti, già privati delle loro opere d'arte e di ogni prezioso ornamento, furono sistematicamente demoliti per impiegare marmi e laterizi nelle nuove costruzioni che diedero origine al primo nucleo abitativo della cittadina di Albano. E proprio a Castel Gandolfo Papa Pacelli, all'alba del 9 ottobre 1958, chiudeva la sua giornata terrena, primo Papa nella storia di questa residenza. Le sue villeggiature assunsero un tono di grande semplicità, lontane dai fasti di quelle dei suoi predecessori: "Non voglio rompimenti di testa. Urbano VIII Barberini (l623-1644), che già da Cardinale amava soggiornare a Castel Gandolfo, fu il primo Papa a villeggiare in questa residenza, nella primavera del 1626, una volta terminati i lavori di sistemazione ed ampliamento del Palazzo, affidati a Carlo Maderno, coadiuvato da Bartolomeo Breccioli e Domenico Castelli come sottoarchitetti. Un altro insediamento, prevalentemente di agricoltori, si costituì a nord della villa sul crinale del lago verso "Cucuruttus" (l'attuale Montecucco) dando origine assai più tardi all'odierna Castel Gandolfo. Alcuni anni dopo,Settimio Severo (193-211) vi installò, nella parte più a sud, i castra dei suoi fedelissimi legionari partici, i quali vi accamparono stabilmente con le loro famiglie. Alessandro VII affidò al Sernini la costruzione della Chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo, dedicata a San Tommaso da Villanova, l’arcivescovo di Valencia da lui stesso canonizzato nel 1658, mentre la Cripta fu dedicata a San Nicola. Già parecchi anni prima il Cardinale aveva scelto per la villeggiatura Castel Gandolfo, sia per la sua incomparabile posizione panoramica, sia perché da lui considerato il luogo più salubre dei castelli romani, e a tale scopo si era costruita una modesta dimora, in prossimità delle mura del Castello, al piano superiore del torrione che ancora adesso sovrasta la Porta romana. Ma il 22 gennaio 1944, dopo lo sbarco di Anzio, essendo ormai tutta la zona divenuta fronte di guerra, gli abitanti di Castel Gandolfo e dintorni di nuovo accorsero ai vari ingressi delle Ville: si calcola che a dodicimila assommassero le persone che vi trovarono rifugio in quel triste periodo e vi rimasero fino alla liberazione di Roma, avvenuta il 4 giugno. Papa Chigi era particolarmente sensibile alle bellezze del lago e del verde circostante, propizie alle meditazioni e ai silenzi, ed era solito fare lunghe passeggiate per i viali tracciati tra i boschi di lecci e di castani. Nulla è perduto con la pace. Pio XII Pacelli (1939-1958) nel suo primo anno di pontificato si recò a Castel Gandolfo e nel mese di luglio emanò "ex arce Gandulphi" la sua prima enciclica Summi Pontificatus. Papa Leone XII Della Genga (l823-1829) si recò a Castel Gandolfo un solo giorno, il 21 ottobre 1824, ospite dei Cappuccini di Albano ma, pur visitando la Chiesa sulla piazza, non mise piede nella residenza pontificia che non riscuoteva le sue simpatie. I Giardini Vaticani di Castel Gandolfo, infatti, si trovano geograficamente all’interno del Parco, e con l'eccezionale apertura del Giardino Barberini, le Ville Pontificie di Castel Gandolfo si sono concesse da quest’anno al grande pubblico. Un archivio delle interviste, delle notizie, degli eventi e delle curiosità di Grandi Giardini Italiani. Visita i giardini curati in stile italiano e meravigliati di fronte alle ville pontificie di Castel Gandolfo. Articoli, recensioni editoriali, argomenti tematici, tutto per lamante dei giardini e della natura. Non così le spoliazioni di marmi e di opere d'arte che continuarono a lungo. I vecchi castellani si tramandano i ricordi di Papa Mastai che con grande semplicità usciva a piedi per il paese, entrava nelle case del borgo e spesso, trovata la pentola sui fornelli, ne sollevava il coperchio per rendersi conto se il cibo fosse sufficiente, sopperendo, in caso contrario, con elargizioni in denaro. Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878) fece a Castello villeggiature brevi e saltuarie nelle stagioni più diverse, alternandole con alcuni soggiorni al Porto di Anzio. Respiriamo quest' aria buona, ammiriamo la bellezza di questo quadro naturale, gustiamo l'incanto della sua luce e del suo silenzio e anche cerchiamo qualche ristoro alle nostre povere forze che sono sempre scarse e ora anche un po' stanche...". Soltanto il 22 agosto del 1946 il Papa riprese i soggiorni estivi a Castello, che si susseguirono regolarmente ogni anno fino al 1958, per periodi anche di cinque mesi. 92003020580, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20130905040206_2064.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20130919074340_9637.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20130919075754_3006.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20130919080953_7971.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20130919081709_2529.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20131010024709_3607.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20170109044033_8429.JPG, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20170110080500_6752.JPG, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20170110080709_1032.JPG, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20170110081124_3163.jpg, /img/upload/banner-image/imagemain/BannerImage-20170113024951_8639.jpg. Sono tuttora esistenti fuori delle mura, nelle vicinanze dello stesso torrione, le scuderie. L'imperatore Costantino (306-337), che aveva allontanato dal territorio i turbolenti legionari partici con le loro famiglie, tra i benefici conferiti alla basilica di San Giovanni Battista, l’attuale cattedrale di Albano, includeva anche la possessio Tiberii Caesaris, cioè l'area della villa domizianea. Dopo la sua liberazione, avvenuta il 17 marzo 1814, e l'abdicazione di Napoleone, nel mese di ottobre di quell’anno Papa Chiaramonti poté finalmente riprendere le sue vacanze autunnali a Castel Gandolfo, che costituirono forse l’unico momento di pace nelle tormentate vicende del suo pontificato.
2020 giardini vaticani castel gandolfo