... Circo Massimo Depicts same location. Nell’immediato dopoguerra ritorna uno spazio a verde, in cui le strutture antiche sono sostanzialmente abbandonate. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all'edificio, a partire dal 46 a.C.. Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco dell'epoca di Ramses II portato dall'Egitto, l'obelisco flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da papa Sisto V in piazza del Popolo. La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali mira a garantire l’accesso al proprio patrimonio storico-artistico da parte del più ampio pubblico... Sovrintendenza Capitolina | Piazza Lovatelli 35 - 00186 Roma, Struttura organizzativa e poteri sostitutivi, Sicurezza del patrimonio culturale - Sala Centrale di controllo e monitoraggio, Fotoriproduzioni e riprese filmate del patrimonio, Fotoriproduzioni di opere d'arte dei musei, Incontri per docenti e studenti universitari, Monumenti, aree archeologiche, ville storiche, Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, UNESCO - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, ** aMICi online - I curatori dei musei sempre a fianco del pubblico, Circo Maximo Experience - dal 1° al 24 ottobre, Musei e mostre temporaneamente chiusi a seguito DPCM del 3 novembre 2020, ** Chiusa la Biblioteca delle Arti Applicate della Casina delle Civette e l'Archivio Biblioteca della Scuola Romana. [1][2], Le prime installazioni in legno, probabilmente in gran parte mobili, risalirebbero all'epoca di Tarquinio Prisco,[3] nella prima metà del VI secolo a.C., per i grandi Ludi Romani organizzati per la vittoria sulla città di Apiolae. Gli interventi hanno restituito una nuova leggibilità al monumento, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. Qui è possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe (tabernae) per soddisfare le necessità del numeroso pubblico dei giochi: locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, lupanari, lavanderie, ma anche uffici di cambiavalute  necessari per  assecondare il giro di scommesse sulle corse dei cavalli. Youth Committee of the Italian National Commission for UNESCO Italy. Nello spazio del circo si organizzarono, poi le grandi mostre degli anni 1937-40 (del tessile, del minerale, delle colonie estive). ), mentre sull’altro versante sono state collocate una serie di colonne in marmi colorati rinvenute negli scavi archeologici. Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Nelle gallerie, che si potranno percorrere per un tratto di circa 100 metri ciascuna, si potranno osservare anche i resti delle latrine antiche. In particolare ai piedi dell’emiciclo palatino sono stati collocati, da un lato, alcuni elementi provenienti dall’edificio antico (gradini, cornici, capitelli, le soglie delle botteghe, etc. Qui infatti ebbe luogo il ratto delle Sabine, uno dei primi importanti eventi della città di Roma. Resti del lato curvo meridionale, con la medioevale torre della Moletta. CIRCO MAXIMO EXPERIENCE Le indagini archeologiche recentemente concluse (2016) hanno permesso di arricchire il quadro delle conoscenze sul monumento e i lavori di sistemazioni dell'area ne consentono una lettura completa. I LAVORI  In seguito fu utilizzato come area agricola, per poi diventare, a partire dall’XIX secolo, sede degli impianti del Gazometro, di magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni, fino agli inizi del ‘900, quando si avviano i lavori per la passeggiata archeologica. Nel corso degli scavi sono state rinvenute anche parti della grande iscrizione, rimarcata con lettere bronzee, su cui era incisa la dedica da parte del Senato e Popolo Romano all’imperatore. Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103:[6] a quest'epoca risalgono la maggior parte dei resti conservatisi. Ultimo ingresso fino a un’ora prima dell’orario di chiusura. La prima sistemazione della Valle Murcia (ampia valle compresa tra Palatino e Aventino) per adibirla a luogo per le corse dei carri risale all'epoca dei re Tarquini, ma è solo con Giulio Cesare che sarà realizzato un vero e proprio circo in muratura. ore 9.30 - 19.00 ora legale Sono ricordati ancora restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I. Il circo rimase in efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549. IL PERCORSO DI VISITA 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00. l’area archeologica è aperta al pubblico: dal martedì alla domenica I margini dell’area archeologica sono stati provvisti di idonea recinzione di forma semicircolare in corrispondenza dell’emiciclo, seguendo il perimetro della costruzione romana fino all’ideale inizio della spina, la lunga piattaforma posizionata al centro della pista che era decorata con statue, tempietti, vasche, con due grandi obelischi egizi – che dal ‘500 sono stati ricollocati  in piazza S. Giovanni in Laterano ed in Piazza del Popolo – e dotata di metae, i grandi segnacoli intorno ai quali giravano i carri. Coordinate: 41°53′09.24″N 12°29′08.52″E / 41.8859°N 12.4857°E41.8859; 12.4857. Il Circo Massimo, il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi (600 m di lunghezza per 140 m di larghezza), è collegato dalla leggenda alle origini stesse della città. Ridotto residenti: € 3,00, Ingresso gratuito per i possessori MIC card, Tel. E’ stata realizzata una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area e  per restituire visibilità alle strutture archeologiche e ripristinare il continuum spaziale tra le diverse quote, raccordandole, è  stato realizzato un piano inclinato che permette di superare gradualmente il dislivello oggi presente tra il livello dell’area verde, di libera fruizione, e quella del recinto archeologico. I visitatori potranno accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore). La costruzione di primi impianti stabili risalirebbe al 329 a.C., quando furono edificati i primi carceres. Poiché le quadrighe facevano capo a scuderie distinte in base ai colori (verde, azzurro, rosso, bianco) anche gli spettatori si dividevano sulle gradinate del circo in base al colore di appartenenza dei propri beniamini, che venivano incitati con cori e motti composti per l’occasione. L’ampio spazio del fondovalle si prestava anche a manifestazioni legate alla vita politica, sociale e religiosa della città, come manifestazioni trionfali, processioni e pubbliche esecuzioni. L'assetto antico è oggi riconoscibile soltanto dalla persistenza di alcune botteghe artigiane (un fabbro, una bottega di tende da plein air, un'osteria diventata ristorante) alla fine di via dei Cerchi, sotto il Palatino. Le indagini hanno consentito di rimettere in luce le basi delle colonne frontali e alcuni importanti frammenti architettonici che hanno permesso agli archeologi di stabilire le sue dimensioni originarie (le colonne erano alte almeno 10 metri) grazie anche all’anastilosi virtuale del monumento realizzata in collaborazione con l’Università Roma Tre - Dipartimento di Architettura. Il Circo Massimo, il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità e uno dei più grandi di tutti i tempi (600 m di lunghezza per 140 m di larghezza), è collegato dalla leggenda alle origini stesse della città. La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. Il Circo rimase in attività fino ai primi decenni del VI secolo. Con CIRCO MAXIMO EXPERIENCE sarà possibile vedere la vita dell’antica valle scorrere davanti agli occhi, in un rimando continuo tra presente e passato.Il percorso, della durata di circa 40 minuti, è disponibile in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo). Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone e un arco venne eretto da Tito nell'81 al centro del lato corto curvilineo: si trattava di un passaggio monumentale integrato nelle strutture del circo. Nel 1959 sarebbero dovute svolgersi qui le riprese in esterno della corsa delle bighe del film Ben Hur, ma alla fine la Sovrintendenza rifiutò l'autorizzazione al set, che fu costretto a spostarsi al Circo di Massenzio, sull'Appia Antica. Di certo l'ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all'approdo del Tevere dove dall'antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali (si pensi all'Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare. L’intervento di riqualificazione dell’area ha interessato anche la medievale Torre della Moletta (realizzata nel XII secolo) su cui si è intervenuti con il restauro delle murature antiche ed un impegnativo progetto di  consolidamento statico. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l'esterno. In seguito l’area è ceduta al Partito Nazionale Fascista, che la utilizzò, per l’alto valore simbolico, per i suoi eventi. Il Circo Massimo da sud e, sullo sfondo, i resti dei palazzi imperiali sul Palatino. Infine, nello spazio antistante la torre sono stati posizionati i frammenti architettonici di marmo lunense provenienti dallo scavo dell’arco di Tito. Nell'arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. L'arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l'acqua, utilizzati per contare i giri della corsa. Grazie a  un innovativo progetto di valorizzazione in realtà aumentata (AR) e virtuale (VR),  è possibile scegliere una nuova esperienza che consente di visitare il Circo in tutte le sue fasi storiche con l'utilizzo di tecnologie interattive di visualizzazione a oggi mai impiegate in un’area all’aperto di così ampie dimensioni. [4]. Nel 357 un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell'imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi si trova dietro alla basilica di San Giovanni in Laterano. Negli anni '30 grandi opere di scavo hanno messo in luce buona parte dell'emiciclo e i resti dell'Arco di Tito. Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta "della Moletta" appartenuta ai Frangipane. Si proseguirà sulla strada basolata esterna ritrovata durante gli scavi, in cui spicca una grande vasca-abbeveratoio in lastre di travertino. Circo Massimo / Monumenti / Roma antica - Sovrintendenza, La maggior pista per gare sportive del mondo, Panem et circenses, la politica del divertimento di massa nell'Antica Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Il portale di RAI Cultura dedicato all'arte e al design, Trovati i resti dell'Arco di Tito al Circo Massimo, Circo Massimo, trovati i resti dell'Arco di Tito, Ricostruzione virtuale in 3D del Circo Massimo, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Circo_Massimo&oldid=115556457, Pagine con argomenti di formatnum non numerici, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, È raggiungibile dalla fermata Circo Massimo. I resti della spina sono stati localizzati in profondità (la pista romana si trova a oltre 5 metri di profondità rispetto all’attuale piano dell’area archeologica) attraverso indagini geofisiche condotte in collaborazione con l'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. I lavori di liberazione si svolsero tra il 1911 e i successivi anni trenta. Veduta del Circo Massimo da nord, verso Porta Capena. I numerosi frammenti lapidei presenti nell’area sono stati in parte anche sistemati ad arredo dello spazio aperto. Una scala interna consente di arrivare fino al piano superiore, uno splendido punto panoramico sull’area archeologica, che permette di apprezzare in pieno le dimensioni del Circo. Situato nella valle tra il Palatino e l'Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Per info visita il sito www.circomaximoexperience.it, Biglietto d'ingresso all'area archeologica (escluso Circo Maximo Experience), Intero non residenti: € 5,00 Per la grande disponibilità di spazio aperto "non rovinabile" nel centro storico della città (il Circo Massimo è ancora dentro le Mura Aureliane ma al centro di una enorme area verde e archeologica attraversata da numerosi mezzi di trasporto pubblico), il Circo Massimo è scelto sempre più spesso come sede per grandi eventi di massa: concerti, spettacoli, giubilei e manifestazioni. Ridotto non residenti: € 4,00, Intero residenti: € 4,00 Numerosi gli interventi degli imperatori successivi tra cui quello, spettacolare, dell'erezione del gigantesco obelisco portato a Roma da Costante II nel 357 d.C., ora al Laterano. Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma. Con i suoi 620 metri di lunghezza e 140 di larghezza, è considerata la più grande struttura per spettacoli costruita dall'uomo. Veduta del Circo Massimo da sud, verso il Tevere. I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l'allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l'apertura simultanea. La gare che si svolgevano nel Circo erano le attività agonistiche più amate dai Romani, insieme ai giochi gladiatori: i conduttori delle quadrighe diventavano ben presto personaggi idolatrati dal popolo di Roma. Devastato più volte dal fuoco, il Circo Massimo fu ricostruito quasi integralmente sotto il principato di Traiano, alla cui fase appartengono la maggior parte delle strutture attualmente visibili. Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio. Le indagini archeologiche recentemente concluse (2016) hanno permesso di arricchire il quadro delle conoscenze sul monumento e i lavori di sistemazioni dell'area ne consentono una lettura completa. Sull'attico stava una quadriga bronzea; sulla fronte verso il circo aveva una platea e una scalinata.[5]. Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, a lui dedicato in occasione della vittoria giudaica. Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 600 metri e largo 140[2]. Ampio 17 metri e profondo 15, era a tre fornici comunicanti, con quattro colonne libere alte 10 metri sul davanti, e dietro di esse quattro lesene aderenti ai piloni. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 17 set 2020 alle 08:04. Agli inizi del XX secolo l'area era in gran parte agricola e occupata da diverse costruzioni "di utilità" (nel 1645 vi si era installato il cimitero israelitico e nel 1852 il gazometro), sopra un considerevole rialzamento di circa 8 metri del terreno rispetto alla quota romana. Anche gli spazi pubblici adiacenti sono stati sistemati e  riqualificati. Fu utilizzato per i primi ludi Apollinares del 212 a.C., indetti dall'allora praetor urbanus, Publio Cornelio Silla.[7]. ore 9.30 - 16.30 ora solare
2020 circo massimo unesco