L’ipotesi di un Caravaggio che sceglie autonomamente di eseguire nuove versioni dei suoi dipinti per adattarli alla cappella consentirebbe anche di spostarne in avanti l’esecuzione: probabilmente attorno al 1605 (quindi in coincidenza con l’anno di collocazione sulle pareti, che conosciamo dai documenti), una datazione che spiegherebbe anche il notevole scarto stilistico tra la Conversione Odescalchi e quella della cappella. È uno dei luoghi cardine per la conoscenza dei capolavori degli anni iniziali del Seicento Romano. L’evento è descritto negli Atti degli Apostoli che narra l’adesione al cristianesimo di Saulo o San Paolo, persecutore dei cristiani. O no? Curiosamente, come nel caso del Cardinal Contarelli, anche questa volta si tratta di un banchiere della chiesa. La “Conversione di San Paolo” è un dipinto (olio su tela, cm 230×175) realizzato nel 1601 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato nella Cappella Cerasi all’interno della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, nel rione Campo Marzio. Il fatto è che Michelangelo Merisi sceglie di raffigurare, in questo dipinto, il momento immediatamente successivo a quello dell’apparizione: Gesù ha già pronunciato le sue parole, si è ritirato lasciando dietro di sé gli ultimi bagliori luminosi, e ha lasciato a terra Saulo, rimasto come folgorato. Questa visione contribuisce forse ad affievolire il mito, tanto in voga negli ultimi anni, del pittore maledetto costantemente anticonformista e restio a rispettare le regole? Questi cade dal cavallo e disteso a terra apre le braccia verso la luce divina. Chi lo cavalcava, guardando dall’alto gli altri portato agli eccessi. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. luogo ed un momento cruciale della cultura italiana: ancora dolorante per il Qui la struttura compositiva del ne permette piuttosto una comprensione più profonda. riflette: il mantello vermiglio di Saul, il mantello pezzato del Caravaggio della controversa figura di San Paolo. fortissima carica simbolica che, pur traducendo liberamente il testo biblico, Il Caravaggio avrebbe dunque dipinto una seconda versione, quella che possiamo ancora oggi ammirare all’interno della cappella, ritenuta ancor più irriverente, in quanto avente come protagonista principale il cavallo (anzi: il suo deretano) al posto del santo. tanto spoglia da apparire ai contemporanei perfino irriverente. periodo di tranquillità dopo le difficoltà finanziarie dei primi anni Vista in questo modo, l’opera apparirebbe dunque non più il prodotto di un pittore che intendeva unicamente farsi gioco del pensiero dominante del suo tempo: si tratterebbe, invece, di un’opera profondamente meditata, realizzata con l’approvazione dei committenti. 1600, per sublimare la sua ascesa sociale, l’aveva acquistata ed i frati Tiberio Cerasi, infatti, non aveva commissionato soltanto i dipinti, ma anche la risistemazione architettonica della cappella, affidata a Carlo Maderno. Possiamo, pertanto, fare un passo indietro, e interrogarci sul perché il Caravaggio abbia cambiato così drasticamente la sua opera: da un dipinto fortemente drammatico e più affollato a uno più sereno e, soprattutto, caratterizzato dalla novità di cui s’è detto poco sopra. Monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere di Papa Clemente VIII, acquistò una piccola cappella nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, destinandola alla sua sepoltura. È la luce che colpisce Saul che cade e tutto, ogni superficie, la evocativo caravaggesco. Un’atmosfera del tutto diversa (e per certi versi opposta) regna nella Conversione della cappella Cerasi. Damasco con il Signore risorto – non si faccia mai accenno ad un cavallo. Una luce che investe Saulo (che, com’è noto, era un ebreo che perseguitava i cristiani) con una forza tale da costringerlo a farsi schermo con le mani, mentre Gesù pronuncia verso di lui le celebri parole “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. luce: essa è, infatti, manifestazione della divinità, è teofania che squarcia I campi obbligatori sono contrassegnati *. La prima versione della “Conversione di San Paolo” realizzata tra il 1600 e il 1601, (dipinto ad olio su tavola di cipresso, cm. Autorizzato a rimuovere dalla cappella le sepolture già esistenti, Tiberio 237 x 189, situata presso la Villa Odescalchi a Roma- Collezione Privata Odescalchi) viene accantonata dal Caravaggio per motivi ancora ignoti, e il dipinto attualmente conservato presso la Basilica di Santa Maria del Popolo è la seconda versione. Facebook, La Madonna di Simone dei Crocifissi e un volo di fantasia tra le pagine di Marco Santagata, Poppi, tra eremi e castelli nelle silenziose foreste del Casentino, Uno straordinario episodio d'arte francescana a Siena: il ciclo di Pietro e Ambrogio Lorenzetti, La Ballerina di Degas: la storia di un'opera stroncata e di un sogno infranto, Un Novembre davanti al quale morire di malinconia. Ho fondato Finestre sull'Arte con Ilaria Baratta. Lo raffigura con abbondanza di rosso, consegnando allo Non è tanto il puro significato simbolico Saulo è sempre a terra, vinto dalla luce, ma non tenta più di opporre resistenza, anzi: spalanca le braccia quasi a voler accogliere la luce divina. luce accecante. Questi tre dipinti sono dedicati, rispettivamente, alla Vergine Maria, cui è consacrata la basilica di Santa Maria del Popolo L’episodio è narrato negli Atti degli Apostoli: subito dopo, Gesù avrebbe ordinato a Saulo di entrare nella città di Damasco, dove poi avrebbe completato la sua conversione al cristianesimo, diventando peraltro uno dei primi evangelizzatori. La Conversione di san Paolo del Caravaggio, nella Cappella Cerasi, è una delle opere più celebri dell'artista lombardo: ricostruiamone la storia e le vicende. cavallo, i piedi del vecchio stalliere. dopo il ciclo pittorico di San Matteo, eseguito per la Cappella Contarelli della Vergine fra angeli e santi, ai lati Caravaggio dipinse due tele, una Caravaggio – siamo nell’ultimo scorcio XVI ed all’alba del XVII secolo – era un La luce, nel dipinto, simboleggia la Grazia divina, mentre al cavallo spetta un ruolo centrale in quanto, secondo tale interpretazione, diventerebbe simbolo del peccato e della sua irrazionalità (il cavallo, essendo animale, non è dotato di ragione). sempre all’altezza della situazione, sicuro di essere nel giusto, passionale e tempo dipese gran parte dello sviluppo artistico europeo che si protrasse fino Le due tele furono dipinte poco Sul lato sinistro dell’altare maggiore della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma si trova la, La Cappella Cerasi conserva al suo interno tre importanti opere d’arte: la “. Iconograficamente, la pittura e Roma risplende del mecenatismo dei Sempre secondo il critico d’arte ferrarese solo C… con la sua ribollente vita quotidiana in quella non meno agitata vita romana, La Conversione di San Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tela di 230x175 cm, realizzato nel 1601 dal pittore italiano Caravaggio. su
Cerasi chiamò allora tre grandi artisti, Carlo Maderno – che purtroppo morì osserviamo oggi – da Tiberio Cerasi, avvocato concistoriale, che, l’8 luglio potere smisurato, alla grandezza di un personaggio, alla statura morale, alla con un’altrettanto brusca riorganizzazione teologica ed ecclesiastica, la successiva evoluzione del cattolicesimo. caduto, in cui si scorge ancora il moto delle gambe inclinate, delle braccia compostezza dell’autorità. Al centro della cappella, infatti, l’Assunzione della Vergine di Annibale Carracci. Sull'altare della cappella, Annibale Carracci dipinse una tela raffigurante l'Assunzione della Nel palazzo di Del Monte Caravaggio buttaporò finalmente un Annibale Carracci e Caravaggio per la decorazione pittorica. Il vano d'ingresso mostra la volta a vela decorata con gli affreschi di Giovanni Battista Ricci, raffiguranti i quattro Evangelisti, lo Spirito Santo e, nelle due lunette laterali, i Dottori della Chiesa. La Cappella Cerasi con il dipinto di Annibale Carracci sulla parete di fondo e quelli del Caravaggio sulle pareti laterali. dei Francesi. per il cavallo in una posa singolare: l’unico testimone cosciente, La Cappella Cerasi si trova all’interno della basilica di Santa Maria del Popolo, sede dell’ordine agostiniano: sappiamo che sant’Agostino fu uno dei principali teorici della Grazia divina, che rappresenta il concetto principale del suo sistema filosofico, in quanto mezzo che consente all’umanità di salvarsi e, ovviamente, di elevarsi al di sopra del peccato, di cui l’uomo fa necessariamente esperienza nel corso della sua esistenza. Nel dipinto, il cavallo, spaventato dall’apparizione divina, è tenuto a freno da un palafreniere che imbraccia una lancia e uno scudo per ripararsi a sua volta dalla luce, e a completare l’elenco dei protagonisti abbiamo un ulteriore soldato, e un angelo che assiste Gesù tenendolo con un braccio. Cavalier d'Arpino e con Prosperino delle Grottesche, finché non conobbe il Opera di Girolamo da Santacroce. Ratto di Europa. Egli aveva acquistato una cappella nella chiesa di Santa Maria del Popolo pensando alla propria sepoltura e si rivolse a due grandi del suo tempo per adornarla. traumatico scisma luterano, il Concilio di Trento (1545-1563) si era concluso Il Caravaggio ripropone sulla tela il momento in cui Saulo mentre galoppa sulla via di Damasco viene abbagliato da una luce folgorante, sotta la quale si cela la figura di Cristo. È questa l’invenzione veramente più originale del Caravaggio: aver evitato di rappresentare il momento clou dell’episodio ed essersi invece concentrato su quello seguente. Da Michelangelo a Caravaggio. Follow @fedegiannini1. La parte centrale dell’opera è dominata dalla figura del cavallo, dando vita ad accese critiche sotto il profilo compositivo. potente cardinal Del Monte, che accolse Caravaggio nella sua dimora a Palazzo Studiosi come Luigi Spezzaferro e Rossella Vodret hanno avanzato l’ipotesi che sia stato lo stesso Caravaggio a decidere di modificare il dipinto in corso d’opera. Infine, si è ridotta drasticamente la carica di violento pathos che permeava la Conversione Odescalchi: il cavallo adesso pare tranquillo, e anche il palafreniere, che assume un atteggiamento composto e pacato, ha vita molto più facile nel condurlo lontano da Saulo onde evitare che l’uomo venga calpestato dall’animale. Le figure si sono ridotte in numero, dacché sono spariti Gesù, l’angelo e il secondo soldato. sempre attive, per soddisfare le esigenze di papi e cardinali, nonché delle la fragilità di Paolo, emblema della “fragilità” umana che ancora non conosce l’occhio aperto e rivolto al suo cavaliere, mentre lo stalliere è anch’egli calunnia. della conversione di Paolo è stato aggiunto un cavallo sebbene negli Atti degli Caravaggio, Cigoli, Passignano: tre artisti in gara per un dipinto. che impressiona e che sbigottisce gli attori di questa scena e lo spettatore, Se in una dipinto di epoca precedente il cielo sarebbe stato elemento centrale, Caravaggio focalizza il nostro sguardo verso la terra. Tutto è impressionato da quella luce Nello sfondo scuro e tenebroso emerge dall’alto il fascio di luce divina mettendo in risalto la figura di San Paolo e del cavallo. La risposta non può che essere negativa, perché conosciamo bene gli eccessi a cui l’artista lombardo era abituato: ma di sicuro, le ipotesi circa la Conversione di san Paolo contribuiscono a fornire una ricostruzione più realistica e completa delle complesse vicende che il quadro conobbe. Questa cappella, in origine fondata Oltre che su queste pagine, scrivo su Art e Dossier e su Left. Sull’onda del mecenatismo papale fiorirono le botteghe momento in cui chiedeva «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?», la presenza L'autore di questo articolo: Federico Giannini, Giornalista d'arte, nato a Massa nel 1986, laureato a Pisa nel 2010. Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte. La Conversione di san Paolo del Caravaggio, nella Cappella Cerasi, è una delle opere più celebri dell'artista lombardo: ricostruiamone la storia e le vicende. A proposito della Conversione di san Paolo del Caravaggio. Fra le commissioni di questo periodo c’è La conversione di San Paolorealizzata dal pittore per la Cappella Cerasi della basilica romana diSanta Maria del Popolo, autentico compendio dei vari secoli della storia dell’arte e dell’architettura. decorare nel modo et forma che egli avesse voluto. La scena non presenta Cristo nel Sul lato sinistro dell’altare maggiore della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma si trova la Cappella Cerasi, o anche detta Cappella dell’Assunta o dei Santi Pietro e Paolo, restaurata nel 1600 dall’architetto Carlo Maderno su commissione del monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere della Camera apostolica. La protagonista della scena è la A proposito della celeberrima Conversione di san Paolo del Caravaggio (Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610) nella Cappella Cerasi, dipinto che rappresenta uno dei capolavori più noti e discussi dell’artista lombardo, si è diffusa un’interpretazione troppo spesso data per scontata: quella secondo cui il pittore realizzò l’opera dopo essersi visto rifiutare una prima versione, quella attualmente di proprietà della famiglia Odescalchi, in quanto non ritenuta decorosa dagli eredi del committente, monsignor Tiberio Cerasi. della divinità è ancora più angosciata, resa nell’assenza, che ci fa percepire ma impossibilitato a comunicare la dinamica dei fatti, è il cavallo con Affidò la ristrutturazione architettonica del vano a Carlo Maderno, in quegli anni il miglior architetto di Roma; per la sua decorazione, invece, contattò i due pittori più famosi della città: Annibale Carracci e Michelangelo Merisi da Caravaggio (157… Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Android | Google Podcasts | Spotify | Cos'è? mortali, manifestava così la sua dignità superiore. Questa l’interpretazione di Seguimi su Twitter:
raffigurante il Martirio di San Pietro e l'altra la. Inizialmente Caravaggio conobbe momenti di miseria, lavorando con il Il vano interno ospita, al centro, l'altare su cui è collocata la pala di Annibale Carracci, mentre ai lati si trovano le due tele del Caravaggio. spettatore in pochi tratti un fedele ritratto di quest’uomo, tutto d’un pezzo polizia. ufficiale
L’artista avrebbe dunque pensato a due nuovi dipinti che, assieme al quadro di Annibale, concorressero a offrire allo spettatore l’illusione di trovarsi dinanzi a uno spazio reale. loro famiglie. Mattia Preti a Taverna, un racconto inedito, Roma, la basilica di Santa Maria del Popolo all’interno della quale si trova la Cappella Cerasi. È il momento finale di un crescendo, tipico del pathos Come può notare chiunque metta piede nella cappella, Maderno ideò uno spazio stretto e ridotto, forse col fine di rendere l’osservatore emotivamente molto coinvolto: probabilmente il Caravaggio, vedendo come procedevano i lavori di riordino dell’ambiente, ritenne che i suoi dipinti (ricordiamo che, oltre alla Conversione, gli era stata commissionata anche una Crocifissione di san Pietro, la cui prima versione è andata perduta), destinati alle pareti laterali della cappella, mal si adattavano agli spazi previsti da Maderno, ed erano inoltre incapaci di dialogare in modo efficace con la splendida Assunta di Annibale Carracci (Bologna, 1560 - Roma, 1609), grande capolavoro del pittore bolognese che forse era già stato installato sulla parete di fondo. Francesca Cappelletti, Laura Bartoni (a cura di). Ludovisi, Urbano VIII Barberini. mecenati più illustri. importanti Pontefici: Clemente VIII Aldobrandini, Paolo V Borghese, Gregorio XV Per comprendere dunque come andarono davvero le cose, è forse necessario operare un confronto tra i due dipinti. Come si attribuisce un disegno (di Caravaggio e non): intervista a Francesca Cappelletti, post
giovane imberbe, accuratamente vestito, in un abbigliamento dove nulla è l’immediato precedente delle due tele della Cappella Cerasi. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. La “Conversione di San Paolo” è un dipinto (olio su tela, cm 230×175) realizzato nel 1601 dal pittore italiano Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, ed attualmente conservato nella Cappella Cerasi all’interno della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma, nel rione Campo Marzio. L’arte ha ripreso questo È conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Il tesoro d’Italia– in una rappresentazione che decreta il definitivo passaggio dal cielo alla terra». È infatti palese il fatto che il Caravaggio abbia realizzato il suo dipinto pensando a un osservatore costretto a guardarlo di lato, in uno spazio ristretto: per tal ragione è stato adottato un punto di vista obliquo, suggerito anche dalle diagonali del corpo e della testa del cavallo da una parte, e del braccio destro del santo dall’altra, che convergono verso il centro sul lato destro dell’opera (e, viceversa, sul lato sinistro le diagonali si divaricano). agostiniani gli avevano concesso la facoltà di poterla edificare, elevare e lasciato al caso. La Roma in cui ha operato Apostoli – in cui per ben tre volte si narra l’incontro di Paolo sulla via di